Programmatori e regolatori di processo
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I regolatori di processo: un supporto fondamentale per l’automazione
Tutti coloro che si occupano di produzione sanno bene che durante i processi produttivi il controllo risulta fondamentale.
Controllo dei parametri misurati vs. quelli impostati, controllo dei flussi, delle temperature, del punto di rugiada, controllo dell’efficienza e del rendimento.
Controllo e automazione industriale
Predisporre un sistema di regolazione autonomo è sicuramente indispensabile per il miglioramento dell’efficienza, il risparmio di risorse e di tempo, l’ottimizzazione dei processi.
I programmatori ed i regolatori possono gestire in autonomia gli impianti senza l’intervento dell’operatore umano, se non in fase di settaggio, manutenzione o anomalie imprevedibili.
L’automazione e controllo dei processi consente di:
- Ridurre i tempi di produzione
- Ridurre gli scarti
- Aumentare la flessibilità
- Monitorare e riutilizzare le informazioni relative ai prodotti per il miglioramento della qualità di processo.
Come funzionano
La tipologia più comune di regolatori di processo sono i regolatori PID industriali.
Il loro nome deriva dall’algoritmo di controllo Proporzionale-Integrale-Derivativo, il cui principio di funzionamento consente di gestire al meglio la regolazione dei parametri misurati, eliminando overshoot, gestendo gradienti di temperatura e ottimizzando lo svolgimento delle fasi produttive.
I regolatori PID industriali contengono un microprocessore che riceve un segnale in ingresso, inviato da sensori di temperatura, umidità, pressione ecc. Il segnale viene confrontato con il parametro corretto impostato in precedenza. Nel momento in cui si riscontrano degli scostamenti da questi valori, il sistema è in grado di calcolare autonomamente il valore di uscita corretto per allineare le misure ai set point.